InsiderZ esplora il linguaggio universale dell’arte attraverso la voce di Giorgio Pozzi, CEO di Officina della Scala (ODS), organizzazione guidata da un gruppo di professionisti nel settore dell’architettura, dell’ingegneria e del design. Composto da artigiani e imprese di eccellenza, il network è all’opera da oltre 40 anni per promuovere la qualità espressiva, concettuale e materica, del Made in Italy nel mondo dell’arte. Siamo nell’Istituto Italiano di Cultura di New York, luogo che ha ospitato “Golden Age” in occasione dell’Art Week NY. L’esposizione firmata Officina della Scala ha esibito oggetti di interior design, opere d’arte e pezzi di collezione, alcuni dal valore di oltre centinaia di migliaia di euro. Nella bellezza plastica di ogni complemento d’arredo by ODS riecheggia l’intero credo di Officina della Scala: incentivare a livello internazionare la migliore italianità dell’innovazione artistica.
Come si è costruita una cosa del genere, quando un tuo pezzo arriva a costare centinaia di migliaia di euro e si rivolge a un target esigente?
Abbiamo sempre cercato di essere quello che siamo. Abbiamo sempre cercato di essere autentici e abbiamo sempre cercato di trovare cose che nella loro leggerezza esprimessero un’arte, un Made in Italy con una cultura profonda del nostro artigianato, del nostro saper fare, del nostro lavorare tutte le materie.
Qui gli italiani sono arrivati bistrattati, trattati male; anche, per certi versi, ripudiati. Si nascondeva essere italiani. Oggi, invece, c’è un grandissimo ritorno. Aumentano le richieste di passaporto italiano, di cercare le proprie origini italiane e aumenta anche la richiesta di Made in Italy: cos’è per te il Made in Italy?
Il Made in Italy è per me semplicemente un’espressione del saper fare qualcosa di bene e di bello ai massimi livelli. Io credo che il bello possa salvare il mondo.
Il concetto del bello è interessantissimo anche perché dietro le opere di Officine della Scala ci sono anche artisti, magari disegni perduti e il coinvolgimento di grandi artigiani…
Guarda, il mondo dell’arte è un mondo articolato e come tutti i mondi articolati è da una parte complicato e da una parte semplicissimo: è fatto di rapporti umani; è fatto di sentimento; è fatto di passioni; è fatto di saper dialogare con la stessa lingua, che non è né l’inglese, né l’italiano, né il giapponese, né il cinese. È una lingua dell’arte; una lingua del mondo: è una lingua diciamo del saper fare cose diverse.
Cosa ti aspetti dal tuo sogno americano in questo momento della tua vita?
Io mi aspetto che dei giovani si avvicinino sempre di più al bello, al mondo dell’arte; che trascurino i percorsi più facili per arricchirsi e vedano, invece, dei percorsi dati nel tempo. Nei percorsi che arricchiscano di più la mente; che arricchiscano di più il cuore; che arricchiscano di più la passione: perché questo è importante per il futuro del mondo.
Guarda l’intervista completa nella puntata di InsiderZ per esplorare le principali sfide e difficoltà del sogno americano di Giorgio Pozzi oltre ai suoi preziosi consigli per realizzare l’American Dream.
L’intervista di Giorgio Pozzi è una testimonianza straordinaria della possibilità del sogno americano nel cuore degli USA. Costanza, determinazione e passione unite al lavoro costante sono la chiave per il successo negli Stati Uniti. Tra opportunità e competizione, la storia di Pozzi ha dimostrato che la perseveranza unita alla visione trasparente possono concretizzare qualsiasi aspirazione, ostacolo dopo ostacolo. Con la sua “Golden Age”, la firma di Giorgio Pozzi e di ODS nell’Istituto Italiano di Cultura a New York dimostrano che l’America offre il palcoscenico ideale per chi ha le idee chiare e ha il coraggio di perseguirle con grande impegno, perché dietro ogni successo si cela sempre uno sforzo appassionato e, soprattutto, un grande sacrificio.
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